In Italia oggi ci sono e rappresentano uno dei pochi ostacoli alla deregulation dilagante. Però devono essere governati da politiche di coordinamento (nazionali e regionali) che mancano, e poi vincolati a uno scopo, al limite divenire strumenti "a geometria variabile". Inoltre: va recuperato il rapporto dal basso con il mondo del volontariato e più in generale con l'opinione pubblica, vista l'inefficacia al riguardo di Federparchi ("un gruppo di presidenti e basta", cui alcuni parchi non verseranno più la quota associativa) e delle associazioni ambientaliste ("ormai ridotte a progettifici").
"Quando scrivevamo la 394 ci chiedevamo se l'Italia era pronta", ha ricordato Gianluigi Ceruti, " oppure se ci sarebbe stata una reazione".
Ecco, la reazione è arrivata.