Grande l'immediatezza della fotografia digitale, e perciò naturale il suo porsi come forma d'espressione prediletta nella società delle immagini - lo scrivo nel giorno in cui Instagram ha superato Twitter come numero di utenti.
Però fa riflettere la sproporzione numerica che esiste, credo proprio, tra i suoi appassionati e quelli dell'arte naturalistica. Eppure il fascino di un tratto ben segnato di matita, delle sfumature di un acquerello, dello studio che precede e accompagna - cannocchiale alla mano, anzi all'occhio - la stesura di un quadro personalmente mi pare innegabile.
Per dipingere un animale non occorre necessariamente avvicinarlo, almeno non quanto per fargli raggiungere dimensioni decenti nell'inquadratura della reflex: vero! Invidia... Però è forse proprio quell'assenza a liberare l'artista, e insieme il giudizio di chi ne valuta il lavoro. Ecco: liberiamo anche la fotografia naturalistica!