Il ritorno a Roma è una breve corsa in autostrada per annegare alla fine nel traffico che non dà tregua (se non prima dell'alba; infatti all'andata me lo risparmio) del GRA. Oggi però effetti speciali. Ero in rassegnata coda, bombardato dalla prosa ineffabile di Vasco Rossi, quando dietro una nuvoletta di storni in atterraggio spunta un falcone. Fila come una lama diritto sulle auto incolonnate, fari accesi e tutto il resto, poi s'impenna seguendo i malcapitati. La fila proprio ora si muove, maledizione, e quello dietro mi suona... Ok, ok, vado. Cinquanta metri e la scena si ripete. Stavolta il falcone - direi proprio un altro - molla lo stormo di terrorizzati e sale a posarsi su uno dei lampioni del GRA ! Subito avanti un ennesimo falcone, questo mi sembra più grosso - gli altri erano certamente pellegrini - ma gli vedo chiaramente pendergli dalle zampe i geti. Un esemplare fuggito a qualche falconiere, quindi, chissà di quale specie - sacro? incrocio sacro-pellegrino? mah. Anche il suo assalto non va a segno e poi le auto vanno e la fila si esaurisce.
All'EUR ogni tanto vado a vedermelo, lo show (cliccare sulle miniature per ingrandirle), e a provare qualche foto. Ma sul GRA e in questa misura non l'avevo mai visto. Non sarà facile trovare dove fermarsi, ma tornerò.