Il giorno dei lanari è iniziato con un accoppiamento, acrobatica unione su cenge a strapiombo, più tregua momentanea tra due spietati predoni del cielo che atto d'amore. Un breve crescendo di suoni selvaggi e poi anche l'eco s'è spento, e quando il maschio si è posato davanti a me un colpo di vento ha fatto cadere un lembo del telo mimetico. Un errore che m'è costato venti minuti di sofferenza, costretto all'immobilità totale - per non tradire la mia presenza - con le gambe contratte e una spada di calcare nella schiena.
Improvvisazioni zero ma pazienza tanta, conoscenza dell'animale, magari un po' di manico, passione da vendere. Avete presente, roba straordinaria come poche: si chiama fotografia naturalistica.