Pochi giorni dopo, in treno, scopro quella che era appena diventata la prima riserva regionale del Lazio, istituita nel 1979. E lì ha inizio pure la mia carriera di fotografo naturalista, immortalando parcamente (la pellicola costava, per le mie tasche di studente) gli aironi cenerini con una Pentax ME Super accoppiata al terribile Sigma 600 mm a specchio.
Complice il mancato arrivo dei primi veri freddi, stamani fiume e canneti erano ancora scarsamente popolati. Ho visto soprattutto alzavole e poi qualche svasso maggiore in aggiunta ai soliti padroni di casa (folaghe, gallinelle, garzette, germani & co.).
E allora mi sono dedicato ai dettagli (cliccare sulle miniature per ingrandirle).