Da Latrabjarg in avanti, invece, l'esplorazione della regione si è consumata in pressoché totale solitudine. Spiagge sconfinate, valichi montani a tutti gli effetti (tra nebbie e tornanti e nevai, nonostante fossimo mai a più di 20-30 minuti dal mare), naturalmente torrenti e cascate sono state altrettante occasioni di sosta e sessioni di ripresa.
Rieccoci! Questo abbiamo pensato - e detto - appena atterrati a Reykjavik il 20 giugno scorso. A un anno giusto giusto di distanza dal primo viaggio, allorché avevamo esplorato la parte sud del Paese, siamo tornati in Islanda per un nuovo itinerario: stavolta nell'area più solitaria e appartata delle sue lunghe e frastagliate coste. I Fiordi del Nord Ovest. Abbiamo iniziato il nostro Tour con una prima esplorazione della penisola dello Snaefells: proprio lui, il monte incoronato da Jules Verne come l'ombelico del mondo, porta di accesso all'immaginifico Viaggio al centro della terra (da bambino, il mio libro preferito). A Grundarfjourdur, dopo esserci sistemati in ostello e preparata la prima cena ottimamente autogestita, siamo usciti di nuovo a fotografare ed è stato emozionante assistere allo spettacolo del sole di mezzanotte che (non) tramontava dietro il profilo aguzzo del monte Kirkjufell, con le cascate del torrente a rendere pressoché perfetta la composizione. Evitato - grazie al traghetto Baldur - un lungo giro di circumnavigazione di un fiordo, eccoci finalmente sbarcati nella regione dei Fiordi del Nord Ovest! Dopo una sosta esplorativa alla grandiosa spiaggia di Raudisandur (e, poco, prima, l'incontro con due adulti di aquila di mare) ci siamo diretti ad una delle mete principali del viaggio: la gigantesca scogliera di Latrabjarg. Una dozzina di chilometri di falesia verticale, alta da 50 a 400 m, da cui centinaia di migliaia di uccelli marini ogni anno - parlo dei nuovi nati - fanno conoscenza col pianeta Terra. Spettacolo! A Latrabjarg, in effetti il principale sito riproduttivo per gli uccelli marini di scogliera dell'Europa intera (se non erro), la promiscuità con i pulcinella di mare è quasi imbarazzante ed ho potuto sperimentare alcune riprese (come la prima della galleria qui in alto) addirittura col grandangolare a focale 19 mm! La notorietà del sito, dove abbiamo anche avuto il primo emozionante incontro con le foche, è tale che le nostre escursioni anche notturne si sono svolte in qualche compagnia: turisti, birdwatchers o semplici appassionati non mancano mai in questo pur sperduto angolo di mondo, e la concomitanza con le partite dei mondiali di calcio non era sufficiente (se non nelle ore più antelucane) a fare completo deserto sul ciglio della scogliera sferzato dal vento. Da Latrabjarg in avanti, invece, l'esplorazione della regione si è consumata in pressoché totale solitudine. Spiagge sconfinate, valichi montani a tutti gli effetti (tra nebbie e tornanti e nevai, nonostante fossimo mai a più di 20-30 minuti dal mare), naturalmente torrenti e cascate sono state altrettante occasioni di sosta e sessioni di ripresa. Fatto campo base presso l'ostello nella solita magnifica situazione ambientale - circondati da chiurli piccoli, pettegole e falaropi beccosottile, per non dire dei nevai e dei prati allagati punteggiati di eriofori - abbiamo raggiunto la piccola capitale dei Fiordi e cioè Isafjordur per partire all'indomani per un'escursione che ci ha emozionato. Destinazione: la selvaggia penisola di Hornstrandir, praticamente incontaminata, parco nazionale, uno dei non molti luoghi d'Europa dove ogni naturalista che si rispetti dovrebbe recarsi in pellegrinaggio! Una manciata di ore appena, tra sbarco e imbarco di fortuna, per assaporare l'autentico Wild North e sperare di avvistare lei. E lei si è concessa, eccome se si è concessa. Prima facendo capolino accanto a un masso, poi avvicinandosi tranquilla - la volpe artica (Alopex lagopus)! - all'appuntamento che l'attendeva e cioè cinque favolosi cuccioli da allattare presso la tana (dove eravamo stati indirizzati dagli stessi ricercatori che seguono la popolazione locale di questo mammifero, qui particolarmente abbondante e confidente), che prima, durante e dopo il pasto si sono scatenati in un comico e irresistibile show che i presenti - beh, credo proprio - ricorderanno a lungo. Lasciate a malincuore Hornstrandir e le sue volpi, è iniziato il riavvicinamento a Reykjavik. La discesa verso sud, lungo strade ora asfaltate ora sterrate che tagliano gli aerei orizzonti islandesi, è stata una traversata di un paio di giorni che ci ha fruttato altre ottime occasioni per fotografare. Colonie di sterne artiche e di foche, gruppi di morette arlecchino a mollo in torrenti glaciali, campi gialli di ranuncoli... insomma, l'Islanda :-) Prima dell'aeroporto, ultima alzataccia del Tour, abbiamo tempo per gli ultimi paesaggi: il faraglione elfico di Hvitserkur, che si specchia nei colori dell'ennesimo tramonto senza fine, e i mille rivoli della cascata di Hraunfossar. Arrivederci Islanda, a presto!
8 Comments
giampiero fumel
5/7/2014 11:13:21 am
Giulio, quest'anno ti sei superato… Certo che il posto ispirava e forse di più, però ci sono foto spettacolari davvero, non saprei elencarle tutte, la prima del fulmaro, il mare con le onde preso dall'alto con tempi lenti, la sabbia e la foto verde vicina con l'acqua scura, i lupini dell'Alaska, la sterna, le volpi, la terzultima con il faraglione in acqua, la penultima con i due fiori, le ultime cascate (forse tempo addirittura troppo lungo, per me !). Ma tutte, con il racconto, sono un compendio straordinario che dà una idea vera, magnifica, dell'Islanda pre-estate. Sei riuscito a fare una bella foto anche di una foca, e non è facile !!! Facci un libro ! Complimenti GP
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GIULIO IELARDI
5/7/2014 01:59:40 pm
L'anno prossimo devi venire anche tu, con quei soggetti impossibile non ricevere una dose adrenalinica di ispirazione! Chissà cosa porteresti a casa... Ad ogni modo grazie!!
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Massimo Ettorre
6/7/2014 04:51:31 pm
Giulio, tutto quello che hai documentato mi spinge a scegliere il tuo viaggio in Islanda come mia nuova priorità per il 2015.
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GIULIO IELARDI
7/7/2014 02:47:37 am
Ottimo, Massimo, allora speriamo proprio di farcelo assieme questo viaggio :-) un saluto
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Paolo Ceci
7/7/2014 04:42:50 am
Giulio! Mammamia che foto spettacolari, tutte ma veramente tutte splendide!!!
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GIULIO IELARDI
7/7/2014 12:37:29 pm
Grazie Paolo. Mammamia come dovresti venire con me l'anno prossimo lassù, però.... :-DD
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Farina Rossana
12/7/2014 11:35:24 pm
Mi ha parlato di te e di questo viaggio il mio amico Furio Mella. Spero proprio di poter venire con voi prima o poi!!!!!
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GIULIO IELARDI
13/7/2014 03:57:18 am
Meglio prima, sempre meglio prima che poi, Rossana! Grazie a te, ti aspettiamo, ed un saluto a Furio.
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