Nell'attesa di essere sul campo, la nostra passione va alimentata e arricchita ed esistono tanti modi. Uno dei più utili e appaganti è la lettura di libri, anche (ma non necessariamente) di fotografia naturalistica.
Tra i miei ultimi acquisti voglio segnalarvene alcuni, convinto come sono che comprare libri fotografici migliora la nostra fotografia.
Assolutamente straordinario è Ossessione polare, un titolo di qualche anno fa pubblicato da National Geographic e White Star. Io ed alcuni amici l'abbiamo recentemente trovato a metà prezzo su alcuni tra i più noti rivenditori sul web: ma in ogni caso, un libro da non perdere. Nessuno come Paul Nicklen è capace di coinvolgerti nelle avventure fotografiche alle latitudini estreme. Narvali, orsi bianchi, foche leopardo, sono i protagonisti di immagini eccezionali e meritatamente famose. Ma ancor più meritevole sono la passione e l'impegno che Nicklen mette nella sua fotografia, davvero un esempio per noi.
A occhi aperti di Mario Calabresi non è un libro strettamente fotografico e non riguarda strettamente la fotografia naturalistica. È un libro di interviste a grandi fotografi. Da Salgado a Mc Curry, da Basilico a Pellegrin. Pieno del racconto di episodi e di immagini celebri, il libro si legge d'un fiato. Pubblicato da poco, credo sia uno dei titoli del settore al momento più gettonati. Rimarchevole anche il fatto che a firmarlo sia il direttore di uno dei principali quotidiani italiani (La Stampa), no?
Cairngorms è l'ultimo ebook di Peter Cairns, il noto fotografo naturalista scozzese che ho intervistato nell'ultimo numero di Asferico. Si tratta di una pubblicazione dedicata alla fantastica area montana dove Cairns ha la fortuna di vivere e che conosce, presumibilmente, come le sue tasche. A parte la bellezza degli scatti e le informazioni contenute nel testo, sempre interessante e piacevole (oltretutto il libro è impaginato benissimo), ho apprezzato molto la scelta di certe immagini inconsuete e le parole che la accompagnano. Dopo lunghi decenni di ricerca del primo piano, nella fotografia degli animali è in atto una rivoluzione silenziosa che porta a scatti differenti, più contestualizzati ma non solo: e se adesso lo pensa anche un campione come Cairns, possiamo dire che qualcosa è davvero cambiato. Insomma, un libro che fa godere ma anche riflettere. Come tutti i buoni libri.