La proiezione apre la stagione 2015-16 della rassegna "Emozioni naturali" organizzata annualmente dall'AFNI Lazio.
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Non saprei dire, questi slogan hanno spesso (sempre?) poco significato. Ma va detto che, in questo caso, probabilmente ci si avvicina alla verità.Ho trascorso dieci giorni sulle Dolomiti per realizzare un reportage, in uno dei pochi mesi in cui i monti Pallidi conoscono la "bassa stagione". Poca gente e ancor meno italiani, ma paesaggi grandiosi resi ancor più solenni dalle atmosfere autunnali: nebbie, i colori del bosco, pioggia e la prima neve.
Sono tornato ieri dal workshop autunnale in Islanda. Che dire? Visitare l'isola in questo periodo si dimostra una scelta vincente, abbiamo trovato colori straordinari al punto che talvolta era veramente difficile non fermarsi ogni cento metri di strada a far foto. Landmannalaugar, ogni volta che torno, si dimostra essere un luogo da record non solo per la difficoltà a pronunciarne il nome... al punto che sto pensando di dedicare a quest'area remota, tra le più selvagge del continente, una iniziativa straordinaria l'anno prossimo. Anche i ghiacciai che abbiamo visitato, o meglio le loro aree marginali comprese alcune location nuove per me, si sono confermati dei soggetti fantastici per riprese ogni volta differenti. I miei compagni di viaggio anche questa volta sono stati unici! Con Luana, Rita, Consuelo e Fabio abbiamo condiviso sole e pioggia, inquadrature e sbuffi (per le minuscole, insistenti gocce di pioggia sull'obiettivo, ad esempio) risate e dolciumi vari :-) E stavolta anche una piccola, graditissima aurora boreale ha illuminato di verde una delle nostre notti... Insomma, tutte conferme e non sarebbe potuto andare diversamente vista la natura straordinariamente bella dell'isola. Ma allora perché "una nuova Islanda"? Perché stavolta ho realizzato il reportage con una attrezzatura nuova di zecca, che ho acquistato solo poche settimane prima della partenza. Dunque, il primo banco di prova importante per il mio nuovo corredo che sembra voler davvero rivoluzionare la mia attività professionale in particolare per un dettaglio: corpo macchina e intero parco ottiche - da 24 a 600 mm - pesano in totale 733 grammi (settecentotrentatre). Praticamente, una nuova vita :-)
E, cosa più importante e incoraggiante, Martorelli spende parole assai lusinghiere nei confronti di GL: "secondo noi di Fotografia Reflex Genius loci è un progetto straordinario ... Le immagini, infine, hanno una qualità media elevatissima ed è difficile trovare in rete esempi equivalenti. Intendiamoci, non stiamo parlando di spettacolarità, quella oggi si trova a buon mercato. Stiamo parlando di ricerca, di sentimento, di partecipazione attenta, di una bellezza discreta e sentita. Dello spirito dei luoghi, appunto".
Dopo il ritorno in questo bellissimo luogo - che offre tra i più straordinari paesaggi dell'Italia naturale - dello scorso inverno, eccomi finalmente qui in occasione di un appuntamento speciale: quello con la fioritura d'inizio estate che rende questa conca montana una tavolozza di colori.In un paio di sere e di albe ho cercato di ritrarre quella cascata di stimoli sensoriali in maniera il meno possibile convenzionale. Bella sfida!Nel mio prossimo post su Genius loci pubblicherò una ulteriore immagine, con alcune considerazioni.
Veniamo alle immagini. Ah, sempre più difficile selezionarle. Non nel senso che impiego più tempo di prima a scegliere quali siano le migliori: quello no, me ne accorgo mentre scatto. È che col passare del tempo trovo che si allarghi lo spazio tra le emozioni vissute e i segni contenuti nel rettangolo dell'inquadratura: spesso banali, già visti, ridondanti.
Sono tornato ieri dal Photo Tour in Estremadura, Spagna. Ancora un'altra magnifica esperienza, questa volta in compagnia di Giorgio P., Marsilio, Lionello, Virgilio e Giorgio G. Sul mio taccuino ho appuntato anche stavolta gli incontri con le otarde, le cicogne nere, le aquile minori, le testuggini palustri, naturalmente gli avvoltoi... Nonostante il sole praticamente onnipresente, ho provato a fissare qualche atmosfera più delicata. Grazie ai miei magnifici compagni di viaggio! Hans Strand, Stefano Unterthiner, Inaki Relanzon. E poi Maurizio Biancarelli, Vincenzo Mazza, Emanuele Biggi, noi del gruppo Genius loci... Cosa fate nel "ponte" del primo Maggio? Ve lo dico io: venite a Comacchio! Non perdetevi il Fotofestival organizzato dall'AFNI, l'Associazione fotografi naturalisti italiani. Il programma di quest'anno propone i nomi elencati all'inizio: proiezioni di alto livello che si annunciano come imperdibili. E poi ci saranno, al solito, mostre fotografiche, gli stand con libri e attrezzature e la rivista Asferico, una mostra-mercato rivolta ai collezionisti e, naturalmente, l'attesa premiazione del concorso internazionale "Asferico". Potete visionare il programma completo qui in basso (per ingrandire, cliccare sulla lente d'ingrandimento + oppure, meglio ancora, subito accanto sulla finestrella nera in campo chiaro). Sono appena tornato dal Photo Tour "Lapponia d'inverno", una settimana ad esplorare le luci e le atmosfere del Grande Nord. Seppure quelli del viaggio fossero, astronomicamente parlando, in buona parte i primi giorni di primavera, il protagonista del tour è stato infatti soprattutto uno: l'inverno. Il grande bianco tutt'intorno, strade ghiacciate, temperature intorno ai -6/-12° (con punte notturne fino a -20°), nevicate continue, visibilità annullata nel giro di una manciata di secondi. D'accordo gli animali e i paesaggi, pini e betulle, ma a dominare letteralmente tanto la tabella di marcia quanto le nostre emozioni è stato il meteo. Potrei cavarmela scrivendo che se non l'avete mai vissuta è un'esperienza che non si può descrivere. Proviamo con un po' di immagini... I colori più forti sono stati quelli del cielo, davvero sempre mutevole (a parte un paio di giorni di sereno), nonché delle incredibili livree delle anatre marine. Di Hornoya che dire? La piccola isola dove abbiamo trascorso due giornate non ha certo deluso le aspettative. Uno di quei posti dove il naturalista tocca il nirvana, e chissene se la neve che cade a vento ha già riempito il paraluce del 500. Uno di quegli atolli dove ritrovarsi in quell'intima felicità dell'Eden che hanno provato nei secoli schiere di esploratori (pure se a momenti torna a riprenderti la barca). Uno di quei frammenti di pianeta dove le mani regolano da sole tempi&diaframmi e la mente ha spazio per un pensiero solo: lasciatemi qui. Venire quassù nel Grande Nord - tante volte visitato d'estate - e vivere le sensazioni della stagione invernale era un sogno che coltivavo da tempo. Grazie a Vitantonio Dell'Orto, assieme al quale ho condotto il Photo Tour, e a tutti i partecipanti l'ho potuto finalmente realizzare. Adesso la primavera può incominciare. Le Galapagos dell'Europa del Nord? Secondo me Hornoya, l'isoletta norvegese immersa nel fantastico ambiente del fiordo di Varanger.
Non a caso col collega e amico Vitantonio Dell'Orto abbiamo organizzato per il prossimo marzo un Photo Tour che si annuncia come un'opportunità straordinaria per portare a casa immagini realmente uniche. La novità è che le autorità norvegesi stanno lavorando all'ipotesi di chiudere l'accesso all'isola dal prossimo anno. Il provvedimento sarebbe giustificato dalla necessità di evitare all'avifauna presente ogni forma di disturbo. Per alcune settimane all'anno le basse scogliere di Hornoya, infatti, sono letteralmente tappezzate da migliaia e migliaia di "nidi" (in realtà spesso solo nicchie tra le rocce) di urie, pulcinella, gazze marine, gabbiani tridattili, marangoni dal ciuffo e altre specie. Attualmente la visita si limita a poche e circoscritte aree, più che sufficienti a offrire agli appassionati un'esperienza di assoluta eccezionalità. Insomma, la stagione riproduttiva 2015 potrebbe essere l'ultima per i fotografi naturalisti ad Hornoya. Il tempo dirà se il provvedimento avrà avuto ragione di essere preso. |
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