In val Cervara, nel territorio del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio, Molise, è stata individuata la faggeta più antica d'Europa con alberi che raggiungono i 500 anni d'età.
Autori della "scoperta" sono ricercatori dell'Università della Tuscia (Schirone e Piovesan in primis, e spero di non sbagliare), che poi questo giardino dell'Eden appenninico l'hanno continuato a seguire e se ne trova traccia cercando in rete con Google. Leggo ad esempio che "l'analisi dendrocronologia condotta nella foresta di Val Cervara ha consentito di ricostruire una serie cronologica di 480 anni che quindi si estende dal 1523 al 2002. Tra gli alberi campionati nell'ambito del progetto è stato trovato un faggio con 503 anelli chiaramente visibili e altri incompleti. La cronologia ricostruita dimostra come la longevità potenziale delle faggete è superiore a quanto si è creduto sinora e costituisce inoltre un utile strumento per la ricostruzione dell'andamento climatico, fatto di particolare importanza per il bacino del Mediterraneo per il quale sono piuttosto rare cronologie di più secoli". Interessante, no?
Quasi dieci anni dopo aver letto la notizia, venerdi scorso sono riuscito ad andare a dare un'occhiata (eppure il posto è a tre ore da casa; ma ho troppi progetti, ecco la verità...) all'inizio di un bel fine-settimana al parco. Dai Prati d'Angro ho camminato per un paio d'ore risalendo tutta la valle, lungo il sentiero segnato che segue il fosso. Che dire? Mi aspettavo qualcosa di più, ma forse il meglio è fuori sentiero. Gli scatti migliori li vedete in alto (cliccare sulle miniature per ingrandire). Anche qui dovrò tornare.