Geometrie e simmetrie della natura ci colpiscono e ci incantano. Il vento a tratti ci toglie il respiro. Gli escursionisti, complici anche due belle giornate di sole, talvolta sono tanti relativamente all'asprezza del luogo - sicuramente in crescita rispetto al passato - e più di una volta ci salutiamo in italiano. Le giornate passano scandite dalla natura e dalla fotografia, niente altro. Dai punti panoramici, di aggettivi non ne abbiamo più. Landmannalaugar, la terra com'era. A sera, al solito posto sui festoni di lava ammantati di sfagno, è la pernice bianca artica a darci il commiato. Torniamo al rifugio per prepararci una buona cena, ma poi si riesce ancora a far foto. Mica sempre, però: c'è tempo anche per un bagno tra i fumi di una pozza d'acqua calda per corroborare corpo e spirito. Quando è ora di ripartire, l'ultimo giorno, dedichiamo qualche ora anche alla mia amata spiaggia nera di Vik, poco più a sud. Grotte di basalto, faraglioni che si alzano da un mare inquietante il cui respiro risucchia non di rado un turista imprudente, immagini ormai tra le più celebri del Paese: l'Islanda dei vichinghi e delle saghe, delle canzoni di Bjork e delle foto dei ghiacciai sulle bacheche degli amici in vacanza. Ma molto, molto resta ancora da scoprire.
13 Comments
Flavia
26/6/2018 10:09:56 am
Grazie Giulio per questo dettagliato reportage! Mi hai fatto sognare e viaggiare con il tuo scritto e le tue suggestive e poetiche immagini...per qualche istante e come se fossi stata li con voi!
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GIULIO IELARDI
26/6/2018 10:52:01 am
Grazie Flavia, comunque impossibile rendere appieno quel che si prova lì...
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claudia
26/6/2018 12:17:46 pm
Come sempre foto molto belle ed in particolar modo il "drago di ghiaccio" ovvero la spaccatura nel terreno trovata lungo la via. Mi permetto di aggiungere un consiglio a chi è dubbioso se affrontare un workshop di questo tipo. Beh fatelo, perché la ricchezza e le opportunità fotografiche fuori dalla "lista dalla spesa" ordinaria che si possono trovare in un percorso ti trekking sono infinite. La fotografia è scoperta, è la possibilità di perdersi e quindi di ritrovarsi. Le foto verranno fuori e forse quelle portate da casa saranno le meno belle, ma per scoprirlo è necessario mettersi gli scarponi e macinare un po'. Ognuno al proprio passo, come sempre.
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GIULIO IELARDI
26/6/2018 12:57:59 pm
È come dici, Claudia. Occorre certo un po' di consuetudine coi sentieri di montagna, oppure un po' di allenamento. Ma poter vagare su e giù senza vincoli di tempo, e con 24 ore di luce poi, offre occasioni uniche. Grazie :-)
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Uno dei viaggi fotografici più interessanti e coinvolgenti che ho fatto, e credo di non mancare di esperienza, dove l'immagine che ti porti a casa non è un semplice scatto, ma l'espressione finale di ciò che si è visto e vissuto in una vera esperienza in natura, magari non facilissima, ma proprio per questo più di soddisfazione.
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giampiero fumel
26/6/2018 10:36:01 pm
E faccele vedere Fabio ! Ma dove, prima che aggiorni il sito passerà un anno !!!
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Fabio De Gennaro
26/6/2018 11:28:20 pm
Beh, un anno no, ma qualche mese direi di sì. ;-)
Giampiero Fumel
26/6/2018 10:43:27 pm
Grande Giulio,
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GIULIO IELARDI
26/6/2018 10:51:46 pm
Infatti, ha ragione Giampiero! Aspetto anche io di vedere le vostre. Comunque davvero grazie, Fabio, un giudizio così lusinghiero da un fotografo esperto come te non può che riempirmi di soddisfazione. Credo poi che niente come le impressioni riportate da chi partecipa possano far capire bene - anche meglio delle pagine sul mio sito e poi dei relativi report, per certi versi - la vera esperienza proposta e quindi vissuta. Insomma, siete voi che vi scambiate informazioni senza filtro e non io che - qualcuno potrebbe avere il dubbio - abuso degli aggettivi e delle promesse di felicità :-D
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GIULIO IELARDI
26/6/2018 11:09:49 pm
L'Islanda è grande, caro Giampiero, e mica penserai di essertela cavata con i soli fiordi del Nord-Ovest!
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GIULIO IELARDI
26/6/2018 11:13:52 pm
Ah, dimenticavo.
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Giorgio Bizzotto
27/6/2018 11:03:39 pm
da amante dell'acqua la mia preferita è la cascata dei mille rivoli seguita dalla "grotta" di ghiaccio e dalla terra colorata, per non parlare dei fiori che contrastano col terreno nero. Complimenti
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GIULIO IELARDI
28/6/2018 10:26:40 am
Meglio, molto meglio prima che poi, Giorgio. Come tutti i luoghi di successo turistico, anche l'Islanda sta pian piano cambiando. Anche nei luoghi meno accessibili, come Landmannalaugar. Grazie anche a te
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