"Nel 2010, anno mondiale della biodiversità, il Governo nazionale taglia del 50% le risorse per i Parchi Nazionali. Con il taglio del 50% dei fondi destinati ai Parchi l’Italia raggiungerebbe, con soli 17 euro di spesa per ettaro protetto, il triste primato europeo nel minore impiego di risorse per la conservazione di specie e habitat. I parchi italiani svolgono un ruolo fondamentale per il rispetto di impegni internazionali, come quelli assunti con la ratifica della Convenzione di Rio de Janeiro del 1992, per le quali lo Stato italiano si è impegnato, ratificando tale convenzione, a intraprendere misure finalizzate alla conservazione della biodiversità. Si tratta di una scelta scellerata, tanto più se si considera che i parchi italiani con le loro iniziative innovative hanno permesso lo sviluppo di economie sostenibili, spesso facendo da traino per i territori interessati".
Già i giornali se ne sono scordati e non serve più il condizionale. Il taglio ora è realtà. Cosa si può scrivere a commento di una notizia simile? Dopo anni a raccontare i parchi, a viverli, a viaggiarci, parlare di sconforto è usare un eufemismo.... e già si intravedono le ricadute della scelta del Parlamento anche a livello regionale. Quella dei parchi è stata ed è ancora una bella scommessa italiana, di quella minoranza che guarda al futuro e all'Europa, con o senza la divisa verde (nella foto, guardiaparco ai Lucretili, Lazio). Ma ora tutto sarà ancora più difficile.