Che dire? Visitare l'isola in questo periodo si dimostra una scelta vincente, abbiamo trovato colori straordinari al punto che talvolta era veramente difficile non fermarsi ogni cento metri di strada a far foto.
Landmannalaugar, ogni volta che torno, si dimostra essere un luogo da record non solo per la difficoltà a pronunciarne il nome... al punto che sto pensando di dedicare a quest'area remota, tra le più selvagge del continente, una iniziativa straordinaria l'anno prossimo.
Anche i ghiacciai che abbiamo visitato, o meglio le loro aree marginali comprese alcune location nuove per me, si sono confermati dei soggetti fantastici per riprese ogni volta differenti.
I miei compagni di viaggio anche questa volta sono stati unici! Con Luana, Rita, Consuelo e Fabio abbiamo condiviso sole e pioggia, inquadrature e sbuffi (per le minuscole, insistenti gocce di pioggia sull'obiettivo, ad esempio) risate e dolciumi vari :-) E stavolta anche una piccola, graditissima aurora boreale ha illuminato di verde una delle nostre notti...
Insomma, tutte conferme e non sarebbe potuto andare diversamente vista la natura straordinariamente bella dell'isola.
Ma allora perché "una nuova Islanda"? Perché stavolta ho realizzato il reportage con una attrezzatura nuova di zecca, che ho acquistato solo poche settimane prima della partenza. Dunque, il primo banco di prova importante per il mio nuovo corredo che sembra voler davvero rivoluzionare la mia attività professionale in particolare per un dettaglio: corpo macchina e intero parco ottiche - da 24 a 600 mm - pesano in totale 733 grammi (settecentotrentatre). Praticamente, una nuova vita :-)