Al pari dell’orso e del lupo il grillaio è tra i protagonisti della fauna italiana, ma i più ne ignorano abitudini, rarità, persino lo stesso nome. Strano destino di clandestinità, per una specie a tal punto minacciata da rientrare nella categoria SPEC 1, quella ritenuta da BirdLife di massimo interesse conservazionistico.
Le abitudini gregarie del grillaio sono utili a distinguere la specie dal solitario gheppio, ma non sempre. Infatti, specialmente in periodi post-riproduttivi come questo, non è insolito osservare piccoli gruppi familiari di gheppi in volo di caccia sopra campi e coltivi. Vengono allora in soccorso alcune caratteristiche del piumaggio, tra cui - nel grillaio - il sottoala meno barrato, l'ampia fascia nera quasi al margine del sottocoda (quella del gheppio è più stretta) con le timoniere centrali più lunghe delle altre, il cappuccio grigio uniforme dei maschi, le unghie chiare (nere nel gheppio). Tutto chiaro, sembrerebbe, invece sul campo le confusioni tra le due specie sono ricorrenti.
A riprova, metto a confronto le foto scattate ieri pomeriggio (con l'eccezione dell'ultima, come già detto) in due aree diverse, sempre sui monti della Tolfa. Le prime quattro ritraggono giovani gheppi, le successive grillai giovani e adulti.