Il rosso.
Sempre ieri, prima e dopo il survey ornitologico al lago di Bolsena (vedi post precedente), ho dedicato un po' di tempo alle fioriture. Il rosso. Il viola.
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Bello andare in giro sempre per parchi. Tra le controindicazioni, però, c'è quella che ti fa conoscere l'Italia della natura protetta - quasi sempre il meglio del meglio, va detto - ma non quello che ne resta fuori.
Ad esempio Bolsena e il suo lago, nel Lazio settentrionale. Un piccolo mare: con 113 chilometri quadrati il più grande dei laghi vulcanici di tutt'Europa, dieci volte il lago di Vico. Non ci vado quasi mai ma ieri s'è presentata l'occasione con gli amici della Sropu, l'associazione di ornitologi romani di cui faccio parte. Scopo della missione erano monitoraggio e censimento della locale colonia nidificante di cormorani, l'unica del Lazio, rinvenuta sull'isola Bisentina a partire dal 2008. Approfitto per aggiungere che questo dato è preso dal magnifico Nuovo atlante degli uccelli nidificanti nel Lazio, realizzato nel 2011 da numerosi esperti coordinati da Massimo Brunelli e Stefano Sarrocco della Sropu per conto dell'Arp e ora liberamente scaricabile da questa pagina del sito dell'Agenzia regionale parchi. Il survey in gommone ha fornito l'occasione anche di registrare altre interessanti presenze locali, tra cui due coppie di falco pellegrino, un piccolo nucleo di fistioni turchi, una garzaia formata da nitticore e garzette nonché alcune coppie di oca del Canada, nidificanti e in aumento. Ho aspettato fin quando possibile. Ma dopo il sopralluogo di oggi pomeriggio ho deciso di rinviare il Workshop "La collina delle orchidee" dedicato a questi fiori meravigliosi presso la riserva naturale di Monterano. Invece di domenica 22 aprile, avrà luogo domenica 6 maggio (in mezzo c'é l'Estremadura, ovvero il Photo Tour che condurrò in Spagna dal prossimo 25 al primo maggio).
La fioritura delle orchidee é assai indietro, e non solo nel Lazio. Forse a causa della prolungata siccità delle settimane, anzi dei mesi passati. Oggi invece ha piovuto quasi incessantemente, ed ho trovato più piante della scorsa settimana. Una decina di Orchis purpurea, qualche Orchis provincialis, una O. papilionacea (la scorsa settimana due) e molte Orchis simia (tra cui quella ritratta nella foto in alto). Lo scorso anno in questi stessi giorni di fine aprile erano fiorite centinaia e centinaia di orchidee, di specie diverse! Ci rifaremo il 6, ne sono certo. Ieri pomeriggio le ultime tre ore del giorno in un campo incolto nel parco di Bracciano-Martignano. Foto scattate circa 600. Foto non cestinate 76. Foto che mi soddisfano 4 (quelle pubblicate in alto).
Stamani, diciamo così, sveglia alle 4. Appostamento sui Simbruini dalle 6 alle 12 presso una carcassa di cavallo, aspettando il lupo. Foto scattate 6 (a una volpe sorpresa a mangiare al mio arrivo). Foto non cestinate nessuna. Le piante non scappano. Oggi al parco naturale dei monti Lucretili a fare alcune foto per completare un reportage che uscirà su una rivista.
In mattinata controllo alla locale coppia di aquile reali. Mi sono goduto col binocolo i loro volteggi nel cielo del vallone, col maschio impegnato nel "volo a festoni" - un susseguirsi ripetuto di picchiate ad ali chiuse e veloci risalite nell'aria. Spettacolo !!! E tutto a posto, meno male, un'altra stagione venatoria è passata... NB - a chi é interessato a conoscere meglio questi uccelli straordinari e magari sogna di riuscire un giorno a riprenderli, segnalo il Corso avanzato di Fotografia naturalistica che terrò a maggio a Roma, Bracciano e Ostia. Tra i boschi del parco, ancora a metà tra inverno e primavera come in queste settimane tutte le faggete d'Appennino, non ho potuto fare a meno di dedicare ancora un po' d'attenzione alle delicate fioriture degli anemoni. Da una parte i leoni. E le giraffe. E le tigri, chiaro: c'é cascata pure Wildlife con alcune delle ultime copertine, speriamo non sia un biglietto da visita del nuovo editore. Dall'altra i frosoni, le rane verdi, le formiche... Da sempre, grossolana strategia dei media per catturare l'attenzione del pubblico é utilizzare le specie più vistose e amate. Chi studia le scienze naturali sa bene che, al contrario, la biodiversità ha a che fare assai più con la base della piramide che con la sua punta. Ieri mattina ho trascorso alcune ore tra i boschi sui monti della Tolfa a fotografare fiori.
Specie comuni, risparmiate dal morso del bestiame al pascolo semibrado. A parte i botanici, forse solo chi trascorre qualche tempo sdraiato a livello del terreno per fotografarle si rende conto di quanta bellezza c'é in quelle piccole piantine. |
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