Accade lo stesso con la natura. Fantastici gli ambienti islandesi oppure norvegesi - per dire di due mete assai in voga tra gli appassionati del genere - ma la varietà del Bel Paese, decisamente, è un'altra cosa: le fumarole di zolfo del cratere di Vulcano, i deserti d'alta quota delle Alpi Graie, le chiare falesie del Gargano, i faggi poderosi sui crinali appenninici...
E chi racconta, chi salvaguarda la natura? Per fortuna c'è il parco nazionale, arrivato non solo con decreti e regolamenti ma pure con un'attività intensa e intelligente per fare conservazione nella maniera più moderna: quella che passa per la comunicazione.
La fotografia, ma prim'ancora la natura italiana, ha bisogno di libri così. Narrazioni partecipate ma non oleografiche, informate ma non didascaliche. Per raccontare l'ennesimo, prezioso, frammento del Bel Paese. E quindi per difenderlo: prima che sia troppo tardi.