Caldara di Manziana.
Dopo più di due mesi e mezzo è arrivato il momento di aggiornare questo blog! Lo faccio con qualche immagine ripresa stamani ad uno dei posticini intorno Roma che amo di più, e cioè la Caldara di Manziana. Sono arrivato alle 6,45 e rimasto fino alle 10. Novantanove foto scattate, trentacinque conservate, sei meritevoli della pubblicazione. Ci sarò stato un milione di volte ma, forse proprio per questo, è il luogo dove forse riesco maggiormente a concentrarmi nella ripresa per esplorare nuove vie... A presto per un nuovo workshop da queste parti!
In questi giorni organizzo con Groupon.it un Workshop di introduzione alla Fotografia naturalistica alla Caldara di Manziana, con un costo di iscrizione davvero invitante! Se siete interessati, se pensate che qualche vostro amico o conoscente possa esserlo, se dovete fare un regalo, se.... allora contattatemi!
In basso, le foto del sopralluogo di stamani - ma al ws sarò più ortodosso, eh! Ieri alla Caldara (vedi post precedente) non c'erano solo felci. Girovagando tra uno scroscio di pioggia e l'altro alla ricerca di nuovi spunti tra giunchi e betulle ho fatto alcuni piacevoli incontri. L'ultimo, con un minuscolo ragno che aveva costruito il suo rifugio in una foglia arrotolata in un cespuglio di rovi. Il ritratto che ho scattato a lui ed al suo mondo è in HOME.
E' straordinario, ma a pensarci bene ovvio, il modo in cui lo stare in natura è capace di condizionare il nostro stato d'animo. In fondo i libri di storia su cui studiano i miei figli collezionano giusto le cronache recenti di una vicenda biologica ben più lunga.
Il nuovo verdetto di Standard & Poor's, la guerriglia di Lampedusa, la fine dei REM: anche ieri mattina, spento l'iPad e bucata faticosamente la cortina di lamiere mobili, ho gettato la chiave del mondo per andarmene a lavorare in compagnia dei ferri del mestiere. La Caldara di Manziana, questa la meta, è uno di quei angoli di Lazio che se non ci fosse andrebbe inventato. Un luogo unico, piccolo, vicino, denso di attrattive dal punto di vista naturalistico e fotografico. E protetto, visto ch'è incluso nel parco naturale di Bracciano-Martignano (minuto di riflessione: ma cosa sarebbe il Lazio, l'Italia, se non li avessimo istituiti questi parchi che, d'accordo, saranno pure pieni di problemi ma - insomma - mettono in salvo luoghi come questo, il silenzio, l'aria ? fine della riflessione). Il sopralluogo era in vista dei Workshop di introduzione alla Fotografia naturalistica (cinque, forse sei) che vi terrò tra ottobre e novembre. Beh, l'estate sembra non mollare, i funghi sono ancora pochissimi e l'esplosione di colori trattenuta dalle temperature di tutto rispetto. Ma è ormai questione di giorni. Ho trovato comunque i miei spunti e, in un piccolo settore del bosco, scorci dei riflessi dei tronchi di betulle sull'acqua sulfurea rivestita da un film iridescente degni di un Renoir. Qui in basso tre scatti, il migliore invece è adesso in HOME. Classica meta delle gite fuori-porta dei romani, Manziana ha due importanti attrattive naturalistiche. La prima é la Macchia Grande, tra le foreste d’alto fusto meglio conservate del Lazio, da visitare a piedi o in bici lungo comode tracce. L’altra è la Caldara, una delle ultime manifestazioni del vulcanesimo tolfetano. Per arrivarci da Roma si segue la via Aurelia per poche decine di minuti fino al bivio per Sasso. Superati gli splendidi Sassoni di Furbara ed il piccolo paese si arriva alla stradina per la Caldara, davanti all'omonimo agriturismo. La Caldara (cliccare sulle foto per ingrandirle) è una depressione del terreno di circa 30 ettari dove, assieme ai fumi di zolfo, si troverebbe anche la ricetta della mitica pietra filosofale - quella capace di trasformare il piombo in oro - gettata in queste acque “infernali” dall’alchimista che la ricavò. In un paio d’ore si può fare il periplo della conca (stivali!), tra giunchi e un piccolo bosco di betulle all’ombra delle quali crescono le bellissime e velenose amanite muscarie. Bastano pochi minuti, invece, per avvicinarsi al geyser principale e alle piccole pozze d’acqua sulfurea dove vivono i curiosi scorpioni d’acqua.
A lungo inclusa in un monumento naturale della Regione Lazio - la più piccola categoria di area protetta - oggi la Caldara fa parte del parco di Bracciano-Martignano. |
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August 2019
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