Racconta la vita ed il lavoro del guardiaparco (o guardaparco, come dicono al Gran Paradiso e in altri parchi sparsi per lo Stivale: neanche su questo l'Unità d'Italia...) Dario Favre, in servizio in Valsavarenche.
In 75 minuti ci sono le scene che ci si aspetta. L'osservazione degli stambecchi, la loro non facilissima cattura in caso di animali malati - in particolare di cheratocongiuntivite, una malattia che li rende ciechi - le telefonate ai familiari a fondovalle, gli appunti serali sul taccuino di servizio.
Conosco bene quelle giornate, fatte di molta fatica e pochissime parole. A metà degli anni Ottanta, fresca matricola di Scienze Naturali, ho avuto l'autorizzazione del parco a trascorrere con un collega d'università due settimane in un casotto, il Giavin nel vallone di Forzo (laterale della val Soana, forse la più selvaggia del parco), per studiare l'avifauna locale. Ricordo che trovammo un nido di picchio muraiolo quasi a quota 3000, e ricordo bene le prodezze della locale coppia di aquile cui assistetti un paio di volte, scrivendone poi in un libro. Spesso ci veniva a trovare un guardiaparco con cui diventammo subito amici, col suo inseparabile pastore tedesco. Si chiamava Mauro Bunino. Un ragazzone silenzioso e sensibile, come sanno esserlo certi montanari. Ricordo le albe assieme, gli appostamenti a osservare i camosci col suo cannocchiale, e alla sera al rifugio lui amava mangiare il semolino. Ci siamo scritti qualche lettera che devo ancora conservare da qualche parte. Dopo qualche tempo mi è arrivata la notizia agghiacciante della sua morte, in un incidente in montagna.
Ho pensato a Mauro guardando il film. Più in generale ho trovato In un altro mondo delicato e originale, pur se in alcuni momenti forse anche troppo per il grande pubblico. E' il silenzio il protagonista vero, quello della montagna che incute timore e rispetto, delle valanghe che travolgono, del vento gelido che spazza i crinali. In ogni caso trovo apprezzabile che un parco si faccia promotore di iniziative come questa, tanto più se c'è una fondazione "sorella" in grado di supportare economicamente l'operazione. Le nostre aree protette hanno bisogno di comunicazione come l'aria.
Il DVD del film, che nel 2010 ha vinto il Sondrio Festival (la mostra internazionale dei documentari sui parchi), costa 9 euro. Sulle pagine del parco è visionabile un trailer, mentre l'acquisto è possibile dalle pagine dell'Emporio di Parks.it