Oggi sui monti Simbruini ho fatto quasi solo scatti così, col risultato di scaricare tutte e due le batterie della mia Canon...
La doppia esposizione è una di quelle tecniche antiche quasi come la fotografia, che però il digitale ha reso enormemente più semplice da utilizzare. Almeno nelle macchine che dispongono di tale modalità di scatto (per le altre, solo stratagemmi non molto efficaci).
Oggi sui monti Simbruini ho fatto quasi solo scatti così, col risultato di scaricare tutte e due le batterie della mia Canon...
0 Comments
Ieri mattina prima vera nevicata di stagione sui monti Simbruini. Al mio arrivo poco prima dell'alba i fiocchi fittissimi imponevano una guida particolarmente prudente, e ben presto - salendo a quote più alte - la strada è diventata impercorribile. Nel bosco ho seguito per un'oretta le tracce di tre lupi, evidentemente passati poco prima di me, appena sotto lo spartiacque. Nebbia e sole hanno giocato per i crinali, poi a mattino inoltrato quell'atmosfera magica ha iniziato a dissolversi. Chiusa di giornata in appostamento presso una carcassa di cavallo da poco ucciso e sbranato dai lupi. Pubblico la foto perché scattata praticamente al buio a 12800 ISO, dopo aver applicato la riduzione di rumore del programma Canon che uso per l'elaborazione, e cioè Digital Photo Professional. Impressionante, no? Ieri ho fatto un sopralluogo sui monti Simbruini per la preparazione del Workshop di domenica 21. Il bosco ha iniziato ad assumere i colori autunnali, gli spunti fotografici sono praticamente ovunque ed il clima - né caldo né freddo - sembra pure quello ideale. Il soggetto principale è stata la faggeta. La principale formazione vegetale che ci ritroviamo in Appennino, pressoché ubiquitaria tra gli 800 e i 1800 metri, e che proprio per questo non viene sempre apprezzata per quello che è: uno spettacolare labirinto di giganti, ogni giorno diverso. Per riprendere il bosco ho utilizzato tecniche diverse, concentrandomi tanto sulle inquadrature d'insieme che sui dettagli. E fuori dalla faggeta mi attendeva un panorama mozzafiato... Prima del tramonto, sopralluogo scaramantico - naturalmente nulla di fatto - a un'area dove domenica sera è stato nuovamente avvistato l'orso. Nel cuore del parco. Che pochi, troppo pochi vanno ad ammirare preferendogli il parco di Pescasseroli, il Velino, l'Abruzzo in genere. E che l'anno prossimo, 2013, compie trent'anni: chissà se qualcuno se ne ricorderà.
Nel parco dei Simbruini è stata segnalata nei giorni scorsi la presenza di un orso, forse due. Oggi ho avuto il tempo di andare a dare un'occhiata: tante piante di ramno, perlopiù ormai senza frutti, rami spezzati, ma lui niente. Su un colle, in mezzo alla stradina troneggiavano le grosse feci di un lupo. Tornato giù col temporale che si preparava, ho dedicato qualche scatto alle carline e ai faggi squassati dal vento. Eccomi di ritorno dal Photo Tour di fine estate sui monti Simbruini, nel parco più grande del Lazio.
Quattro giorni a fotografare in ambienti naturali certo meno famosi e frequentati del parco nazionale d'Abruzzo o delle Alpi, per esempio, ma non meno affascinanti. Nonostante questo caldo estivo che non molla neppure in montagna, abbiamo prodotto scatti credo interessanti divertendoci come al solito. Per vedere le foto dei partecipanti ed eventualmente commentarle, invito a visitare la pagina Facebook del gruppo GIULIO IELARDI NATURE PHOTOGRAPHY. Di seguito, invece, alcuni dei miei scatti rubati qua e là. Ieri sui Simbruini ho passato un po' di tempo con un cucciolo di volpe, ormai prossimo all'indipendenza. Fantastico condividere i suoi sentimenti da vicino. Curiosità - per le cose nuove, come le scarpe dell'umano sdraiato a fotografarlo, senz'altro da mordicchiare. Allarme - per i movimenti imprevisti, come le zampe telescopiche del mio cavalletto che diventavano più lunghe davanti ai suoi occhi sgranati. Gioco e istinto di caccia - i salti per cercare di acchiappare le farfalle. Noia - quando il mondo, ed anche il fotografo, per un po' sembrano ignorarlo. E' sorprendente pensare a come in tantissimi luoghi, nel nostro Paese, le liste faunistiche locali si siano andate assottigliando in particolare a danno dei carnivori: sparite le lontre, comuni solo sessant'anni fa, ed i tassi, le martore, i gatti selvatici, le donnole... Alcune specie hanno trovato rifugio dalla scomoda coesistenza con l'uomo muovendosi solo nelle ore notturne, così privando i naturalisti della gioia del loro incontro lungo il sentiero. Praticamente una sola specie di mammifero resta quasi ubiquitaria, grazie all'eclettismo e alla sua "astuzia" leggendaria.
Grande Vulpes vulpes, e buona fortuna cucciolo! Con l'uscita didattica di domani del Corso avanzato chiudo la stagione di attività di questo anno - il primo per me - dedicato all'insegnamento della fotografia naturalistica. Una straordinaria esperienza in cui mi sono gettato anima e corpo, all'inizio non senza esitazione, e che ha finito invece per assorbire buona parte del mio tempo con una soddisfazione che definire piena è riduttivo.
Che esperienza andarsene in giro a condividere la bellezza della natura di casa nostra - e farsene ambasciatore - con il tramite di tempi, diaframmi & ISO. E che bella gente: avvocati e postini, bancari e pensionati, ingegneri ambientali e guide turistiche, tassisti e studenti, disegnatori e capi-cantiere... Da ottobre ad oggi circa 250 partecipanti a workshops, corsi e viaggi. Una bella Italia, mi viene spesso da pensare, e che mi da' quell'ottimismo sul nostro Paese che quasi sempre non mi ritrovo a portata di mano. Grazie a tutti!! A loro e a tutti quelli che seguono queste pagine dedico l'ultimo fotogramma di questo film, l'incontro di ieri al tramonto. Naturalmente sui monti Simbruini. Occhi negli occhi. Io che adesso me ne torno nell'assurda tana in città, tu nel fitto della faggeta. Ma ok, restiamo in contatto eh... "Fotografare è una maniera di vivere. Ma l'importante è la vita, non la fotografia. Importante è raccontare. Se si parte dalla fotografia non si arriva in nessun altro posto che alla fotografia".
Ferdinando Scianna Ok, ok, ho finito le parole. E metto solo le immagini: di ieri.
Sto lavorando a un mini-Photo Tour sui Simbruini per fine agosto. Chi resta a Roma in quel periodo, non ne gradisce l'afa e vuol tuffarsi con me in questo paradiso dietro l'angolo dia un'occhiata ogni tanto alla sezione WORKSHOP del sito. Metterò presto il programma. E domenica Workshop a fotografare gli avvoltoi, tutto esaurito! L'ho trovata. Il piccolo tulipano dell'Appennino, una delle rarità botaniche dei Simbruini che cercavo da tempo, mi é comparsa in un prato con la sua fioritura insieme barocca & dimessa. Ho dedicato la giornata a lei e ai fiori che decoravano rocce e pianori, il fondo degli avvallamenti carsici, il piede dei faggi nel bosco. Un tale mirabile concentrato di forme e colori da rappresentare una sfida inebriante per la creatività.
E domenica 20, meteo permettendo, workshop. |
Wild Italy
A guide to italian nature (in english) / Una guida (in inglese) alla natura italiana.
click here / clicca qui Facebook
Twitter
Wild Lazio
La mia mostra Wild Lazio è in giro per i parchi della regione. Per orari e aggiornamenti clicca qui.
Rocconi. La valle dei falchi
Un paradiso da scoprire per tutti gli appassionati di natura. Un libro dedicato a una delle aree sorprendentemente più ricche di biodiversità dell'Italia centrale. Qui il comunicato stampa del Wwf Italia. Per maggiori informazioni scrivimi. La mia pagina Facebook
Per seguire facilmente gli aggiornamenti di questa pagina clicca qui in basso
Archives
August 2019
Categories
All
|