Nidi di cicogne a grappoli sui campanili delle chiese e i muretti delle fincas. Colonie di grillai tra i coppi dei tetti. Nibbi bruni e reali sui cavi del telefono. Nidi di aquila reale sugli eucalipti e di aquila del Bonelli sui tralicci dell'alta tensione. Eserciti di strillozzi, cappellacce, allodole, rondini comuni, passere sarde - e poi averle maggiori e capirosse, civette, rondini rossicce e montane, pernici rosse e, naturalmente, otarde e galline prataiole - nei campi. Avvoltoi che galleggiano nel cielo in attesa di un segnale per scendere.
Non dico proprio a guastare, ma insomma a rendere meno piena la festa ci ha pensato un tempo che definire pessimo è senz'altro un eufemismo. Tre giorni di pioggia quasi ininterrotta su cinque, e per il resto pioggerelle e acquazzoni qua e là. Ma basta non farsi intimidire ed aprire il cavalletto anche per fiori di campo, lavanda, torrenti meravigliosi e i loro abitanti...