Ne estraggo un po' di notizie. 140-172 le coppie stimate che compongono la popolazione italiana, la principale del Paleartico occidentale. 70-80 le coppie in Sicilia, la regione in testa alla sempre più striminzita classifica della specie nel nostro Paese (seguono Puglia, Basilicata, Umbria ed Abruzzo). Minacce principali: perdita di habitat, degrado ambientale, perdita di siti riproduttivi, frammentazione dell'areale, disturbo antropico, caccia e bracconaggio, prelievo di uova e pulli, inquinamento genetico etc.
Alcuni interrogativi, forse più di altri, stimolano la discussione tra gli appassionati e preoccupano tutti quelli (pochi, troppo pochi) che manifestano attenzione e sensibilità nei riguardi di una specie così preziosa e affascinante. Per esempio. Quanto incide sulla contrazione dell'areale dei lanari italiani la contemporanea espansione del "cugino" falco pellegrino? E dove vanno i giovani lanari una volta abbandonato il territorio dove sono nati? In Sicilia, come riporta Giovanni Leonardi che guida localmente un gruppo di ricercatori, negli anni passati sono stati inanellati oltre 50 giovani ma di nessuno di questi si ha avuto notizia !!
Certamente occorrerebbe più ricerca scientifica, e più attenzione da parte delle associazioni ambientaliste. E dei poveri media italiani, cui spiegare che no, non si tratta di artigiani della lana... Nell'attesa inizio io, a mettere il lanario in prima pagina (vedi nuova foto in HOME: approfitto per chiarire che è possibile fermare lo slideshow di tutte le GALLERIES, HOME inclusa, cliccando sulla foto e poi sul simbolo "pausa" oppure "indietro" o "avanti").